Il seguente post vuole raccontare un'ambiziosa sfida tecnologica avvenuta negli anni 90.
Si chiama Progetto SOCRATE (Sviluppo Ottico Coassiale Rete Accesso TElecom), è stato il più ambizioso progetto di sviluppo di una rete HFC (Hybrid Fiber Coaxial), una rete di telecomunicazioni via cavo, detta più nello specifico "rete di accesso", quel segmento specifico della rete ad elevata capillarità che parte dalla centrale di pertinenza e termina nell'appartamento, e che entra nelle case degli utenti attraverso un cavo coassiale, per fornire servizi TV via cavo (CATV) tramite una società chiamata Stream fondata da STET (Società Finanziaria Telefonica) nel 1993, internet ad alta velocità, e telefono (servizi Triple Play).
I lavori partono nel 1995, per poi essere sospesi nel 1998, la rete viene abbandonata nei primi anni 2000, adesso definitivamente morta.
Tutto è nato agli inizi degli anni '90, ad opera dell'allora amministratore delegato di STET Ernesto Pascale.
L'obiettivo era cablare tutta l'Italia (10.000.000 di abitazioni) entro il 2002 in varie fasi.
L'opera parte nel 1995 principalmente nelle seguenti città: Bari, Napoli, Roma, Torino, Bologna, città in cui lo stato dei lavori procedeva speditamente, ma il tutto iniziò anche nelle altre città, maggiori e non: Alessandria, Ancona, Aosta, Arezzo, Bergamo, Bolzano, Brescia, Brindisi, Cagliari, Campobasso, Catania, Como, Cosenza, Cremona, Firenze, Genova, L'Aquila, Lecce, Lodi, Mantova, Messina, Milano, Monza, Padova, Palermo, Parma, Pavia, Perugia, Pescara, Pisa, Pordenone, Potenza, Reggio Emilia, Rimini, San Marino, Sassari, Terni, Trento, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verona, Vicenza, Viterbo (lista non esaustiva).
L'architettura della rete è abbastanza complessa, ed è suddivisa in 3 parti:
- Rete di Trasporto
- Rete Primaria
- Rete Secondaria
descriviamo ognuna di esse:
- Rete di Trasporto: rete in fibre ottiche dalla Stazione di Testa (Headend) al Nodo di Distribuzione (Distribution Node), e da questo parte un anello (punto-punto)*1 in fibra ottica che abbraccia tutte le centrali Stadio di Linea Telecom da servire in cui vi è il Nodo di Linea (Line Node)
- Rete Primaria: un anello (punto-punto)*1 di cavi a nastri di 4 fibre ottiche, per un totale di circa 100 fibre ottiche multimodali ad alta potenzialità proveniente dalla centrale, in cui vi è il Nodo Locale (Local Node), collega i Nodi Ottici (Fiber Node) ossia degli apparati di conversione ottico-elettrico, alimentati elettricamente, pertinenti all'area di centrale; essi sono ubicati in degli armadi detti "primari" muniti di contatore elettrico, esterno o integrato, per la fornitura di energia; ogni armadio primario copre una sotto area.
- Rete Secondaria: anche detta cella coassiale, si tratta della parte che va dal Fiber Node alla borchia utente con una struttura ad albero realizzata attraverso splitter e RF Amp (amplificatori di segnale) equalizzati a più uscite che possiamo trovare in due tipi di armadi.
Tale rete secondaria, distinta in rete principale e terminale, distinguibile dalla diversa sezione dei cavi, distribuisce il segnale attraverso dei Tap ubicati in armadietti, sia direttamente dalla strada, sia entrando nell'edificio.
Sul percorso del coassiale sono installati ulteriori RF Amp alimentati da una corrente AC sovrapposta allo stesso coassiale proveniente dall'armadio primario in cui c'è l'alimentatore che la genera, affinché venga compensata l'attenuazione sul percorso quando è al di sotto della soglia.
Negli armadi molto spesso si trova della documentazione su cui si leggono i risultati delle misure di prova effettuate.
Molti cittadini si ritrovano ancora la borchia SOCRATE col coassiale interno all'ingresso dell'appartamento.
Di seguito la topologia di collgamento:
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Armadio primario, Bari |
Tali prese sono fatte con una piastra aggiunta, come nel caso della foto. Altre volte sono ricavate attraverso delle feritoie parallele direttamente sull'armadio. Può capitare anche che non siano proprio presenti.
In alto a sinistra vi è il codice identificativo dell'armadio; tuttavia gli stessi armadi venivano utilizzati in passato anche per ARL (ripartilinea), quindi la presenza di tali armadi, a meno di segni distintivi come la numerazione contenente lettere e le bocche di areazione, non è esclusiva della rete SOCRATE.
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Qui invece vi è il modello Linea 90 a contatore interno, notiamo lo sportellino per la lettura del contatore.
Esistono anche versioni leggermente differenti anche se raramente utilizzate.
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Armadio primario, interno |
- alimentatore
- interruttore differenziale ed una presa di servizio (non non presenti nella foto)
- cassetto ottico con fibra ottica attestata collegata al Fiber Node
- Fiber Node
- due RF Amp, da notare i regolatori dei livelli di equalizzazione
- due splitter a 2 vie
L'identificazione di ciascun armadio è fatta mediante un codice, che possiamo dividere in due o più parti: la prima parte è di tipo numerico (es: 022) e rappresenta il fiber node di riferimento installato nell'armadio primario. La seconda parte è di tipo alfanumerico (es: B2), tale codice è formato da una lettera ed un numero, la lettera indica il ramo di provenienza dal convertitore ottico-coassiale. Il numero, associato ad una lettera individua l'amplificatore coassiale. Gli armadi che riportano più volte la cifra alfanumerica conterranno più amplificatori coassiali.
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Armadio secondario, Napoli |
Nella foto qui a destra si può notare un rigeneratore di segnale Scientific Atlanta (a sinistra), assieme ad un Tap che suddivide il segnale.
SOCRATE prevedeva una multiplazione in frequenza asimmetrica: banda downstream 56-862 (1000) MHz, upstream 5-40 MHz, in modulazione QAM.
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Terminazione |
La pianificazione richiese ingenti sforzi sia economici che organizzativi; venne redatto un vero e proprio piano progettuale e diverse società di Telecomunicazioni vennero raggruppate in dei consorzi strutturati.
Dati i tempi stringenti, Telecom incaricò SIRTI di destinare un gruppo dedicato di tecnici alla progettazione esecutiva di tutte le reti con 2 centri di progettazione CNSI (Bari, Genova) per rispettare i tempi programmati, cioè 14 città nel biennio '95-'96, con 1.400.000 utenze, tale fase comportò studi dei tracciati esistenti per ottimizzare i costi, sopralluoghi dei condomini per pianificare i percorsi dei cavidotti
Le società fornitrici coinvolte furono:
Italtel-Siemens, Ericsson Raynet, Raychem, Alcatel, Pirelli, Mesar, EMT, Regal; la quale Italtel, non riuscendo a progettare in tempo gli apparati richiesti, fu costretta a rivolgersi all'americana Scientific Atlanta per la fornitura di essi.
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Distributore condominio |
Per realizzare tale infrastruttura sono stati spesi circa 5.000 miliardi di lire.
Ricordiamo le onerose opere murarie, per i cavidotti nei condomini, nelle strade, la posa in opera degli armadi, allacci di contatori, l'ingente quantitativo di cavo coassiale, fibre ottiche, connettorizzazione, apparati attivi e passivi, le difficoltà nel cablaggio della parte coassiale, in quanto sono cavi di grossa sezione e rigidi.
C'erano anche problemi con amministratori di condominio dove a Napoli spesso richiedevano l'intero rifacimento della scala, con conseguente aumento dei costi.
Lo stato dei lavori procedeva in maniera non uniforme, in quanto non tutte le città accolsero il progetto con entusiasmo, e ci furono più impedimenti burocratici nel rilasciare i permessi di scavo; le città con lo stato dei lavori più avanzato furono Bari e Napoli, città che accolsero il progetto molto positivamente.
La fase di realizzazione era a buon punto, quando nel 1997, a seguito della privatizzazione e della fusione tra Telecom e STET, prende il nome di "Telecom" e col cambio della guida da parte dell'azienda di telecomunicazioni, viene dichiarata sospesa la continuazione del progetto; tale decisione comportò ricadute occupazionali nelle aziende coinvolte nella realizzazione degli impianti.
Con un comunicato stampa nel 1998, Telecom rende noti i dati: le abitazioni raggiunte a fine 1997 erano 1.500.000 distribuite in 64 città. Furono realizzati 7.300 Km di cavidotti SOCRATE.
Ma, al contrario di quanto si crede, gran parte dell'opera che fino a quel momento era già ultimata, viene utilizzata per servizi pay tv (700.000 utenze vendibili, 60.000 abbonati), proprio nel 1997 tramite il lancio della piattaforma pay-per-view "Stream TV" da parte di Stream con canali tematici ed interattivi, veniva appunto fornito un decoder via cavo "Seleco-Italtel" o "Pace DVC200" agli abbonati e veniva utilizzato lo standard DVB-C, tramite i quali successivamente si poté usufruire dei canali della piattaforma concorrente Tele+ (abbonandosi ad esso) per la legge sul decoder unico.
Successivamente, Stream, il 15 Giugno 1998 per allargare il bacino di utenza, rende disponibile il suo servizio anche su piattaforma satellitare, fino a quando Stream cessa di esistere nel 2003, per fondersi con Telepiù e dar vita a Sky.
E fu proprio Sky a mandare lettera di notifica ai condomini sulla sospensione a tempo indeterminato del servizio via cavo.
Vi è anche un altro caso in cui la rete SOCRATE viene portata a termine ed attivata da Telecom attraverso finanziamenti da parte di MPS, ed è sfruttata ancora oggi; è quello della città di Siena, dove tutto il servizio televisivo è raggiunto via cavo attraverso la rete SOCRATE, gestita direttamente dall'ente comunale il quale ha creato anche un canale civico.
Infatti Siena, per tutelare l'aspetto architettonico, non presenta antenne e parabole sui tetti, vietate subito dopo la creazione dell'opera.
L'ente comunale dovette creare un Headend per la diffusione dei canali audio video sulla rete HFC in grado di trasmettere canali nazionali e locali ricevuti via etere, canali civici, analogici e digitali in chiaro ricevuti dai satelliti Eutelsat e Astra, canali analogici a pagamento ricevuti via etere (Telepiù), canali digitali a pagamento ricevuti via satellite.
Un tempo erano presenti anche i servizi internet via cavo da una società partecipata dal comune chiamata CLICSi (oggi Siena Digitale) la quale tramite un "Cable Modem" forniva velocità che sfioravano i 6Mbps; in seguito ha dismesso tutti i servizi via cavo per passare all'ADSL.
Inoltre su tale rete venne offerta una vasta gamma di servizi telematici orientati alla pubblica amministrazione attraverso una carta servizi distribuita ai cittadini chiamata Siena Card.
Nel 2002 parte della rete SOCRATE viene ceduta a Fastweb, così inizia a delinearsi il definitivo abbandono di SOCRATE.
Furono fatte varie ipotesi sulla ragione ufficiale sull'abbandono di tale progetto: l'avvento della nuova tecnologia ADSL, i costi esorbitanti, gli impedimenti burocratici dovuti alle amministrazioni locali; oppure motivi politici: permettere ad un'azienda già largamente monopolista sul settore delle telecomunicazioni di appropriarsi anche della distribuzione dei flussi televisivi lederebbe fortemente la concorrenza (Rai, Mediaset).
SOCRATE però era un progetto ideato da STET ma fallito in partenza, il suo unico obiettivo era generare lavoro in un momento in cui il settore era fortemente in crisi, ancora prima di partire si sapeva che sarebbe fallito.
Nel primo decennio 2000 si assiste al costante degrado di tutti gli armadi rimasti per le vie delle città, divelti, aperti, sfondati, ed asportati in occasione di altri lavori.
Arriviamo al 2016, quando TIM (ex Telecom) decide di cablare le maggiori città in tecnologia PON (Passive Optical Network) per la posa della fibra ottica per la rete di accesso, ed è quindi adesso, che viene asportata totalmente la rete in coassiale nei condomini dai cavidotti per far posto alla rete PON; nel box di condominio viene rimosso lo splitter coassiale e viene sostituito da un ROE (Ripartitore Ottico di Edificio) ed i cavi coassiali vengono tranciati.
Per qualcuno questo è una "seconda rinascita" del progetto SOCRATE; la prima era dovuta al riutilizzo della fibra ottica da parte di Fastweb.
SOCRATE era anche la più avanzata rete HFC in quanto prevedeva Celle Coassiali relativamente piccole, 200 unità abitative per cella coassiale, laddove le celle coassiali estere raggiungono dalle 2.000 alle 8.000 unità abitative.
Io invece penso che la peculiarità del progetto SOCRATE, oggi anacronistico, sia stata proprio l'utilizzo del cavo coassiale (che garantisce prestazioni molto più importanti rispetto al doppino telefonico utilizzato per le ADSL), in un tempo in cui le alternative erano il 56k, ISDN, HDSL, e solo successivamente, inizi anni 2000, si diffuse la tecnologia ADSL.
Sarebbe stata un'operazione molto più conveniente se si fosse proceduto a fare l'infrastruttura totalmente in fibra ottica, proprio come ha fatto Fastweb poco dopo.
Sia chiaro che a distanza di anni, rimettere in piedi quella infrastruttura avrebbe comportato costi esosi, in quanto gli apparati, soprattutto quelli attivi, e quelli di strada, erano completamente marciti, lasciati privi di manutenzione e, qualora non lo fossero stati, sicuramente sarebbero da considerarsi deprecati.
La mia riflessione è soltanto volta a quello che non si è fatto in quel tempo, ossia completare un'opera brillante, che ci avrebbe sicuramente permesso di accedere a risorse multimediali con velocità maggiori (1.5Mbps DOWN, 64kbps UP) rispetto a quelle con cui l'abbiamo fatto.
L'attuale infrastruttura PON citata prima, completamente in fibra ottica è totalmente passiva, con alte prestazioni, basso costo, e bassa manutenzione, consiste in alberi con 2 livelli di split 1:8 per ognuno; sicuramente la scelta migliore.
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Colonnina |
L'ultimo ricordo che possiamo conservarci del protetto SOCRATE sono gli armadi/colonnine rimasti abbandonati lungo i marciapiedi, proprio a ricordarci la triste fine di un progetto importante.
NOTE:
*1: per anello punto-punto si intende un cavo fisico, contenente un certo numero di fibre ottiche maggiore o pari al numero di apparati da connettere; questo cavo abbraccia un certo numero di apparati da connettere, e quando il cavo giunge nei pressi di tale apparato, viene fatto lo sfioccamento (DROP), ossia viene prelevata una coppia di fibre ottiche RX/TX diversa per ogni apparato e viene connesso ad esse.
Dal punto di vista logico questo tipo di collegamento non è di topologia ad anello, bensì a stella, ossia ogni apparato viene connesso a quello principale con un link diretto.
Se desiderate contribuire con altri dettagli, sentitevi liberi di mandare un messaggio privato utilizzando il form sulla destra.
V. Cantoni, Gabriele Falciasecca, Giuseppe Pelosi, Storia delle telecomunicazioni Volume 1, Firenze University Press (2011), fonti varie dell'autore dell'articolo